Gianni Mura ha definito Luigi Maieron; “un albero che canta”.
Il nuovo lavoro discografico di Maieron è un disco molto diverso dai precedenti. Ha un respiro meno tradizionale, non ci sono personaggi del passato, questo è un disco legato al presente, ai sentimenti, all’amore maturo che non poggia sul linguaggio adolescenziale delle canzoni che ci vogliono far sognare l’impossibile.
E’ un disco dal linguaggio asciutto che guarda al domani, che indaga i sentimenti profondi, che non ha paura della scomodità e della fatica.
E’ un disco privo di super eroi, dove ognuno fa quello che può, con l’interruttore dell’anima sempre acceso.
ei 12 brani si alternano:
U.T. Gandhi (batteria, percussioni, Fender),
Mara Grion (violoncello),
Rudy Fantin (Hammond),
Stefano Natali (chitarra elettrica),
Emiliano Visentini (basso elettrico),
Sebastiano Zorza (fisarmonica),
Giorgio Pacorig (piano e Fender),
Nevio Zaninotto (sax soprano),
Flavio Zanuttini (tromba).